Pinocchio (2016)

Il debutto assoluto di sQuinterNati

Sono un manipolo di curiosi, provenienti dai luoghi più disparati, seguono un paio di laboratori DIRE LEGGERE INTERPRETARE e poi decidono e mi dicono: “vogliamo fare teatro”. Sono 10.

Cerco di dissuaderli timidamente ma poi capisco che va anche a me (e parecchio) di condurli in quel mondo che tanto li affascina. E poi qualche volta ci mangiamo la pizza al “Biondo Tevere” ,dove si può chiacchierare in santa pace perché non c’è la televisione.

Come chiamarci?

Scoppia il toto-nomi ma rassicuro “il nome verrà da sé, inutile forzare”.

Si cambia sede ogni settimana tanto da supporre di chiamarci “Senza sede” o “Senza pace” o magari persino “Senza speranza”; mesi dove ce n’è già abbastanza per mollare tutto. Però noi ci divertiamo. E finalmente ci accoglie il Centro Culturale Artemia, un teatrino che promuove diverse attività culturali: Habemus sedem.

Loro iniziano a comprendere il linguaggio del teatro, il rigore, l’ascolto, e improvvisiamo, tantissimo, come bambini.  E poi la maestra (che sarei io) ci pensa su e propone un testo che è un bel po’ che vorrebbe mettere in scena “Pinocchio”.

Loro non se l’aspettano ma ci buttiamo nella costruzione dello spettacolo.

“In Pinocchio c’è tutto, fidatevi”.

Il passaggio non è semplice, capiscono che devono impegnarsi davvero: tre abbandonano, il gruppo scende a sette. Siamo otto con me. Proseguo, ci credo, fino in fondo.

E anche loro.

Il nome è arrivato: sQuinterNati.

Senza quinte, perché in scena non abbiamo nulla, ma nulla davvero, nemmeno le pere di Geppetto .

 sQuinterNati perché un po’ “fuori” in questo gruppo lo siamo tutti. Maestra compresa.

Pinocchio ha preso forma e Squinternati non da’ anticipazioni, chi è curioso si affretti a prenotare perché…non sappiamo come sia possibile… ma al botteghino è andato tutto esaurito…

Cristina Aubry

 


Foto e Video

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