Fellini’s Rooms (2018)

Da una idea di Cristina Aubry e Igor Mattei il terzo lavoro di sQuinterNati

Come sempre anche quest’anno sono entrata in crisi. Credo sia il mio processo creativo abituale: entrare in crisi, navigare per un po’ nell’incertezza e assoluta assenza di visione e poi, quasi sempre in situazioni del tutto casuali ( file al supermercato o in tangenziale) vedermi passare nella mente un’immagine. Può essere un’idea, molto più spesso è solo un’atmosfera.

Acchiapparla non è difficile, anche se non nasce con particolare senso. E’ successo così: una pista da circo con loro, gli sQuinterNati, personaggi Felliniani tutti mescolati. Da Gelsomina a Zampanò, tante sensuali Gradische, Oscar, il Matto, Cabiria

Fellini: quel mondo anni ’50 e ’60, quella Roma così diversa, così magica, così fascinosa, così spaventosa. Quell’Italia di poveri disgraziati, di borghesi in crisi. Tanto lontana dalla Roma di oggi. Siamo proprio sicuri?

Ci siamo interrogati su questo e con Igor Mattei (che ha condotto quest’anno con me il laboratorio) ci siamo addentrati in una sorta di parallelo: i camerini degli attori che diventano i protagonisti di un omaggio a Fellini. E con il loro apporto abbiamo tirato fuori altrettanti personaggi di oggi: precari, badanti, donne vittime di violenza, altrettanti poveri disgraziati in cerca di riscatto, di un solo attimo di magia, in attesa di diventare, pure se per una sola serata, stelle che brillano in passerella. La Roma di oggi e la Roma di allora. E, forse, molti più punti in comune di quanto si possa immaginare.

Il terzo progetto – terzo spettacolo del gruppo Squinternati condotto da Cristina Aubry – sta per vedere la luce.

Igor Mattei ha messo a disposizione il suo format “Rooms” già sperimentato in precedenti laboratori creando con gli sQuinteNati nuovi intrecci e abbiamo dialogato componendo uno spettacolo che si nutre di tanti personaggi, alcuni totalmente inventati e altri che riconoscerete nei miti di quel cinema.

Andrea Tolli ha vestito tutti, con stracci e lustrini, con invenzioni e reinvenzioni, Barbara Berardi è stata una preziosa aiuto regista sensibile e solerte.

Flavio Scaffidi Abbate e Italo Marino hanno composto canzoni che sanno di stagioni profumate (ah… le famose stagioni che non esistono più…) e melodie che richiamano le polveri di stelle.

Cristina Aubry

 


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